Il gesto dell'ombrello nella parrocchia del Presidente
Dopo
la candelora dell’inverno semo fora.
Ma è passata una settimana e non semo
fora, piove come Dio la manda all’uscita dalla chiesa San Michele di
Palermo, sotto la stella della fede che da due domeniche unisce tutti gli
italiani: è la parrocchia del Presidente della repubblica.
Giulia
ha 4 anni e non conosce il presidente come i suoi concittadini in questa
settimana d’inizio settennato hanno dimostrato. Chi è parente, cugino, amico,
collega o solo siciliano. Tutti l’hanno incontrato o salutato, con o senza
eucarestia, in questa piazza che tutti dicono mia.
Giulia
accompagna la mamma che accompagna il fratellino che a 8 anni non ancora
compiuti gli tocca il catechismo per 2 anni una volta a settimana e alla
domenica messa solenne. Caso vuole nel campanile che da una settimana rintocca
per la nazione.
Dal
sagrato sconfinato la bambina vorrebbe aprire il suo ombrello ultimo modello
Hello Kitty di cui la Repubblica neonatale trabocca. Non abbiamo spezzato le
reni alla Grecia e una faccia una razza ma
qualche lusso ce lo possiamo ancora permettere.
Ma
Hello Kitty non si apre. Non si trova. E dopo un poco di annaspare senza
ragionare, fra una pozzanghera e una burrascata la doccia gelata: Hello Kitty è
stata trafugata.
Possibile
dice la madre che comincia a sragionare? Qui? Nella parrocchia del presidente
che porta la Sicilia e l’Italia tutta unita dalle Alpi alla Magna Grecia?
Bisogna
farsene una ragione e spedire il bandito in prigione sibila il fratellino,
quello del catechismo per cominciare a capire da che parte soffrire. Sarà stato
ladro senza ombrello mamma mia che era bello; l’avrà preso per non bagnarsi
senza un poco vergognarsi. Non conosce il catechista quant’è lunga la lista dal
vaticano al concilio con in mezzo qualche rogo per reprimere lo sfogo.
Ruzzola
sulle scale la bambina mia e s’inzacchera tutta dopo l’omelia. Ma nella chiesa
del presidente di quest’Italia mia non cambia posto la furfanteria.
Ma
in chiesa non ci sono ladri (!) saetta a voce bassa Giulia che – per fortuna –
non conosce l’ingiuria.
Di
gesto dell’ombrello è ancora presto per parlare.