giovedì 14 gennaio 2016

Ballardini, Oscar Wilde & Dell'Utri – prima di Natale 2015


Nessuno chiede a Ballardini se mangerà o no il panettone ma lo riveriscono e lo coccolano un po’, mentre lui sta seduto con tre amici a un tavolo e dispensa pillole di saggezza, citando Oscar Wilde: “Amo molto parlare di niente. E’ l’unico argomento di cui so tutto”. Poi il Mister chiosa: “Mi sembra un’ottima metafora calcistica, no?”.
Nel piccolo pub di Mondello Paese – la borgata marinara del capoluogo siciliano – l’atmosfera è rilassata e all’ora dell’aperitivo i soliti avventori bevono e chiacchierano. Quando arriva l’allenatore del Palermo sale l’attenzione ma resta l’educazione. C’è chi gli chiede la formazione e c’è chi gli vuol spiegare il funzionamento del “fungo”, la stufa per esterni in voga su terrazze e verande. E mentre Pino il fabbro, che forse ha bevuto un bicchierino di troppo, non sta nella pelle e per darsi un tono attacca a sciorinare un improbabile dialetto “continentale”, un tale porta il suo bambino/calciatore per una foto col Mister che accetta di buon grado. Ballardini chiede dove giochi il ragazzino e il padre svelto: “Nella Bacigalupo, la conosce?”. Certo, risponde il Mister, mi pare… la squadra, la società di Dell’Utri, no?”. E tutti a ricordare l’ex senatore e i primi passi della “sua” società panormita. Una mezz’oretta, altre foto e Davide Ballardini va via che nemmeno sono le 9. E c’è chi si chiede se pensasse a Zamparini citando il controverso scrittore irlandese. Che magari all’irrequieto presidente del Palermo avrebbe detto: “La Bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l'una sull'altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l'eternità”.
P.s.
Zamparini nemmeno un mese dopo lo licenzierà. (Ballardini non Wilde) 
(alessio gervasi)
       

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